I concerti sono preceduti da un Benvenuto musicale che inizia 15 minuti prima dell’inizio dei concerti.
Per la serata di apertura e la serata di chiusura è previsto un aperitivo dalle ore 19:00.
Programma concerti
2 Sab Agosto
Musiche di Béla Bartók e Dmitri Šostakóvič
Benvenuto musicale con Duo Mirjana Reinhard e Pablo Barragán
Concerto di apertura con l’Orchestra Filarmonica da Camera del Canton Grigioni
Philippe Bach (direttore), Patrick Demenga (solista), Thomas Demenga (solista)
La serata è dedicata agli avvincenti concerti per violoncello di Dmitri Šostakóvič, ricchi di profondità, dramma e passione. Le sue composizioni fondono l’intensità emotiva con la tecnica virtuosistica e permettono al violoncello di vibrare in uno spettrosonoro unico. Un’immersione nel mondo di uno dei più grandi compositori del XX secolo grazie alla magia dei suoi capolavori.
Event Partner
Danze popolari rumene per orchestra
Joc cu bâta (Danza del bastone) – Energico e festoso
Brâul (Danza rotonda) - Allegro
Pê-loc (Danza sul posto) - Andante
Buciumeana (Danza del corno) - Moderato
Poargǎ româneascǎ (Polka rumena) - Allegro
Mǎrunţel (Danza veloce) - Allegro
Mǎrunţel (Danza veloce) - Più allegro
Concerto per violoncello n. 1 mi bemolle maggiore, Op. 107
Allegretto
Moderato
Cadenza
Allegro con moto
Solista:
Patrick Demenga, violoncello
PAUSA
Concerto per violoncello n. 2 in sol minore, Op. 126
Largo
Allegretto
Allegretto
Solista:
Thomas Demenga, violoncello
3 Dom Agosto
Musiche di Gaspar Sanz, Santiago de Murcia, J. S. Bach
Benvenuto musicale con il coro “Cantiamo insieme”
Miguel Rincòn, chitarra e liuto
Un concerto unico in cui si intersecano i toni delicati del liuto barocco e l’eleganza ritmica della chitarra barocca. Lasciatevi incantare da melodie virtuose e danze barocche, grazie all’atmosfera intima che queste opere riescono a creare. Una delizia musicale che tocca l’anima!
Event Partner
«Instrucción de música sobre la guitarra Española»
Pavana por la D
Pasacalle por la D
Xacaras
«Códex Saldívar»
Folas Gallegas
Fandango
Tarantelas
Miguel Rincòn, chitarra barocca a 5 ordini
PAUSA
Partita n. 2 in re minore per violino solo, BWV 1004
Arrangiamento di Miguel Rincón per liuto barocco a 13 ordini
Allemande
Courante
Sarabande
Gigue
Chaconne
Miguel Rincòn, liuto barocco a 13 ordini
4 Lun AGOSTO
Musiche di Manuel de Falla, Georges Bizet, Robert Schumann, Reza Vali, Antonin Dvořák
Benvenuto musicale con Rahel Cunz e Ernst Rohrer
Interpreti: Annina Demenga, Mirjana Reinhard, Cristina Gómez Godoy, Zofia Neugebauer, Sophie Dervaux, Ben Goldscheider, Pablo Barragán, Esther Hoppe
Con i “Fünf Stücke im Volkston” di Robert Schumann, le “Canzoni popolari persiane” di Reza Vali e il “Trio Dumky” di Antonin Dvořák, la serata vi condurrà nel ricco mondo sonoro delle tradizioni nazionali. Un viaggio musicale attraverso i suoni popolari eu- ropei: appassionato, autentico e sorprendente!
Il Trio “Dumky” di Antonín Dvořák è una delle opere di musica da camera più famose e allo stesso tempo più insolite. L‘opera consi- ste in sei movimenti basati sulla tradizionale dumka slava - una forma musicale che contrappone sezioni malinconiche e vivaci. Con la sua miscela di suoni popolari cechi e la sua struttura classica, Dvořák dimostra il suo attaccamento alla patria slava e allo stesso tempo la sua brillante capacità di integrare questa tradizione nel mondo della musica da camera.
Event Partner
Carmen Suite per quintetto di fiati
El paño moruno
Nana
Asturiana
Jota
Mirjana Reinhard, violoncello
Annina Demenga, pianoforte
Carmen Suite per quintetto di fiati
Introduzione
Habanera
Seguidilla
Les dragons d’Alcala
Entr’acte
Les Toréadors
Cristina Gómez Godoy, oboe
Zofia Neugebauer, flauto
Michaela Špacková, fagotto
Ben Goldscheider, corno
Pablo Barragán, clarinetto
5 Brani in tono popolare Op. 102
Mit Humor (Con umorismo)
Langsam (Lento)
Nicht schnell (Non veloce)
Nicht zu rasch (Non troppo veloce)
Stark und markiert (Forte e marcato)
Mirjana Reinhard, violoncello
Annina Demenga, pianoforte
PAUSA
Canzoni popolari persiane, set No. 16C
Longing
Memory of a Lost Beloved
In the Style of an Armenian Folk Song
Love Drunk (mastom-mastom)
Mirjana Reinhard, violoncello
Annina Demenga, pianoforte
Trio per pianoforte n. 4 “Dumky” in mi minore, Op. 90
Lento maestoso - allegro vivace
Poco Adagio - vivace non troppo
Andante - vivace non troppo
Andante moderato
Allegro
Lento maestoso - vivace
Esther Hoppe, violino
Mirjana Reinhard, violoncello
Annina Demenga, pianoforte
5 Mar AGOSTO
Musica popolare, danza di Dani Fueter, Alb-Chehr di Heinz Holliger
sCHpilit
In “Alb-Chehr”, Heinz Holliger si ispira ad una leggenda vallesana e combina paesaggi sonori complessi con momenti fugaci. L'opera è caratterizzata da una trama densa, contrasti estremi e dall'uso quasi spettrale di strumenti che confondono i confini tra realtà e fantasia. Con rumori sottili ed effetti sonori inusuali, Holliger crea un’ambientazione surreale che trasporta l’ascoltatore in un misterioso mondo onirico. Holliger gioca abilmente con l'idea dell'inquietudine e dell'ansia, ma lascia anche affiorare momenti poetici, quasi teneri. “Alb-Chehr” è un affascinante viaggio nel subconscio, un paesaggio sonoro tra sonno e veglia che interpreta con finezza la psiche umana.
Event Partner
Alb-Chehr (Un diario dall’Alpe)
Per violino, clarinetto, fisarmonica, Schwyzerörgeli, contrabbasso, salterio e coro maschile
Rahel Cunz, violino
Käthi Steuri, contrabbasso
Mathias Würsch, salterio
Christoph Pfändler, salterio
Ernst Rohrer, fisarmonica
Hermann Lehner, fisarmonica
Sabine Gertschen, clarinetto
Gurgen Kakoyan, clarinetto
Dani Mangisch, oratore
Coro con la direzione di Peter Siegwart
6 Mer AGOSTO
Musiche di György Ligeti, Edvard Grieg, Bohuslav Martinů, Antonin Dvořák
Benvenuto musicale con Mathias Würsch, Ernst Rohrer e Sabine Gertschen
Interpreti: Patrick Demenga, Cristina Gómez Godoy, Zofia Neugebauer, Sophie Dervaux, Ben Goldscheider, Pablo Barragán, Muriel Cantoreggi, Esther Hoppe, Hannes Bärtschi, Pablo Barragán, Matthias Würsch
Il Quartetto per archi n. 1 in sol minore op. 27 di Edvard Grieg è un’opera potente ed emotivamente coinvolgente che unisce la musica popolare norvegese alla drammaticità del Romanticismo. Con la sua espressione intensa e i temi suggestivi, simili a canzoni popolari, Grieg dimostra il suo caratteristico linguaggio musicale, il suo profondo legame con la sua patria e una tavolozza di note colorate incomparabile.
Agli antipodi si situa il “Quartetto d'archi americano” di Antonin Dvořák, op. 96, composto durante il suo soggiorno negli Stati Uniti. Brilla di leggerezza e freschezza folkloristica, ispirato ai ritmi e alle melodie del folklore americano. Questo quartetto combina le influenze ceche con nuove sonorità “americane” per creare un'esperienza musicale vivace e vibrante.
Event Partner
6 Bagatelle per quintetto di fiati
Allegro con spirito
Rubato (Lamentoso)
Allegro grazioso
Presto ruvido
Adagio (Mesto)
Molto vivace (Capriccioso)
Cristina Gómez Godoy, oboe
Zofia Neugebauer, flauto
Michaela Špacková, fagotto
Ben Goldscheider, corno
Pablo Barragán, clarinetto
Quartetto d’archi n. 1 in sol minore, Op. 27
Un poco Andante - Allegro molto ed agitato
Romanze (Andantino)
Intermezzo (Allegro molto marcato)
Finale (Lento - presto al saltarello)
Muriel Cantoreggi, violino
Esther Hoppe, violino
Hannes Bärtschi, viola
Patrick Demenga, violoncello
PAUSA
Quartetto per clarinetto, corno, violoncello e tamburo
Allegro moderato
Poco Andante
Allegretto ma non troppo
Pablo Barragán, clarinetto
Ben Goldscheider, corno
Patrick Demenga, violoncello
Matthias Würsch, piccolo tamburo
Quartetto d’archi n. 12 “Americano” in fa maggiore, Op. 96
Allegro, ma non troppo
Lento
Molto vivace
Finale
7 Gio AGOSTO
Musiche di Luigi Boccherini, George Enescu, Sergej Prokofiev, Johannes Brahms
Benvenuto musicale a sorpresa
Interpreti: Pedro Mateo González Esther Hoppe, Muriel Cantoreggi, Hannes Bärtschi, Mirjana Reinhard, Yuka Oechslin, Pablo Barragán
Il Quintetto per chitarra, due violini, viola e violoncello n. 4 di Luigi Boccherini combina l'eleganza classica con le influenze popolari. L'ultimo movimento, il “Fandango”, una danza popolare spagnola piena di energia e ritmo, è particolarmente noto. Boc- cherini, che ha vissuto in Spagna per molti anni, rende palpabile la passione e l’esuberanza del Sud in quest'opera.
“Impressions d'enfance” di George Enescu è una suite colorata per violino e pianoforte in cui Enescu rappresenta musicalmente i ricordi dell'infanzia, attingendo alle melodie popolari rumene e lasciando che i suoni della sua patria emergano attraverso l'opera. Il variegato linguaggio musicale, dal lirismo alle danze rustiche, riproduce un percorso corposo e quasi narrativo del mondo della sua infanzia.
Il Quartetto per pianoforte e orchestra n. 1, Op. 25 di Johannes Brahms si conclude con il celebre movimento. Rondo alla Zingarese, ispirato alla musica gitana ungherese. Con ritmi incalzanti, melodie selvagge ed energia ondeggiante, Brahms cattura il carattere focoso della musica gitana e traduce una vivace tradizione di musica popolare nel formato della musica da camera classica.
Event Partner
Quintetto per chitarra “Fandango”
Allegro maestoso
Pastorale
Grave assai
Fandango
Pedro Mateo González, chitarra
Esther Hoppe, violino
Muriel Cantoreggi, violino
Hannes Bärtschi, viola
Mirjana Reinhard, violoncello
Impressions d’enfance, Op. 28
Ménétrier – Vieux mendiant – Ruisselet au fond du jardin – L’oiseau en cage et le coucou au mur – Chanson pour bercer – Grillon – Lune à travers les vitres – Vent dans la cheminée – Tempête au dehors dans la nuit – Lever du soleil
Muriel Cantoreggi, violino
Yuka Oechslin, pianoforte
Ouverture su temi ebraici, op.34
Un poco allegro
Pablo Barragán, clarinetto
Muriel Cantoreggi, violino
Esther Hoppe, violino
Hannes Bärtschi, viola
Mirjana Reinhard, violoncello
Yuka Oechslin, pianoforte
PAUSA
Quartetto per pianoforte n. 1 in sol minore, Op. 25
Allegro
Intermezzo - Allegro ma non troppo - Trio Animato
Andante con moto
Rondo alla zingarese (Presto)
Esther Hoppe, violino
Hannes Bärtschi, viola
Mirjana Reinhard, violoncello
Yuka Oechslin, pianoforte
8 Ven AGOSTO
Kalandos Ensemble, violino, viola e zimbalon, con Bettina Castaño, danza flamenco
Benvenuto musicale con Matthias Würsch
Bettina Castaño, Karel Boeschoten, Gyula Boni, Gyula Csik
Musica popolare e gitana ungherese di ieri e di oggi.
«Il medico cura il corpo, lo zingaro l’anima», dice Béla Berkes, il famoso musicista gitano. La maggior parte di noi, quando pensa alla musica popolare ungherese, pensa immediatamente alla musica gitana, perché questa è indissolubilmente legata al mondo musicale ungherese. I musicisti ungheresi di etnia rom hanno scoperto la
musica popolare ungherese originale e l’hanno resa accessibile a un vasto pubblico. Béla Bartók parlava di “una nuova musica popolare ungherese”. Questa musica si è evoluta nel corso dei decenni e l’Ensemble Kalandos dà nuova vita ai celebri brani tradizionali.
Event Partner
Seguiriya
Danza
Karel Boeschoten, violino
Gyula Boni, viola
Gyula Csik, zimbalon
Musica popolare rumena, ungherese e gitana di ieri e oggi
Programma annunciato direttamente
9 Sab AGOSTO
Concerto di chiusura con l’Orchestra della Svizzera Italiana
Benvenuto musicale a sorpresa
Alessandro Cadario (direttore), Matthias Würsch (marimba), Pedro Mateo González (chitarra)
Il concerto per marimba di Ney Rosauro combina la bellezza tonale della marimba con elementi della musica popolare, in particolare della tradizione latino-americana. Si compone di diversi movimenti che mettono in mostra sia il virtuosismo tecnico che la grazia melodica. L'opera di Rosauro utilizza una varietà ritmica e armonie dinamiche per enfatizzare l'espressività dello strumento e creare un'atmosfera gioiosa e coinvolgente.
Il concerto per chitarra di Joaquin Rodrigo, noto come “Concerto de Aranjuez”, è uno dei più famosi concerti per chitarra del XX secolo. Combina il folklore spagnolo con la musica classica ed è famoso per le sue melodie emozionanti e il ricco linguaggio armonico. Il secondo movimento, “Adagio”, è considerato particolarmente toccante e viene spesso interpretato come un omaggio all'amore e alla natura. Il concerto di Rodrigo dimostra la versatilità della chitarra e rimane una delle opere preferite sulla scena dei concerti classici.
Sorpresa con Duo Kopatchinskaja
Event Partner
Sinfonia n. 9 “Svizzera” in do maggiore, per archi
Grave - Allegro
Andante
Scherzo. Trio più lento “La Suisse”
Allegro vivace
Concerto per Marimba n. 1
Saudação (Apertura) - Allegro
Lamento - Lento
Dança (Danza) - Allegro moderato
Despedida (Addio) - Allegro
Matthias Würsch, marimba
PAUSA
Concerto de Aranjuez, per chitarra e orchestra
Allegro con spirito
Adagio
Allegro gentile
Pedro Mateo González, chitarra
Eventi collaterali
1 Ven Agosto
Quando il passato suona come il domani.
Sala Patriziale, Castaneda
Vernissage
Venerdì 1 agosto – ore 16:30
Sala Patriziale Castaneda
Dalle 17:30 bicchierata offerta,
in collaborazione con la Pro Castaneda
Orari apertura mostra
Dal 2 al 15 agosto – dalle 15:00 alle 18:00
Eccezioni: il 5 e l’8 agosto la mostra apre dalle 14:00 alle 16:00,
dato che alle 17:00 iniziano i concerti alle cave di Arvigo.
È possibile richiedere un appuntamento, scrivendo a info@festivaldemenga.ch
La mostra dedicata a Roberto Leydi offre un’opportunità unica di immergersi nel suo straordinario lavoro di raccolta e documentazione del patrimonio sonoro mondiale. Non si tratta semplicemente di un’esposizione di strumenti e oggetti, ma di un percorso che invita i visitatori a esplorare e riscoprire la memoria viva delle tradizioni musicali. Al centro di questa esperienza ci sono le registrazioni originali effettuate sul campo, che catturano i suoni autentici di comunità lontane, offrendo uno spunto di riflessione sulla ricchezza e la varietà della musica popolare.
In aggiunta, video e trasmissioni radiofoniche dagli archivi RSI (media partner della mostra) raccontano il percorso di Leydi: la sua passione, il suo impegno e il suo approccio visionario nel raccogliere e preservare le tradizioni sonore di tutto il mondo.
Questi materiali parlano del profondo legame tra musica e identità culturale nonché dell’importanza di tramandare queste espressioni artistiche ad un mondo in costante trasformazione. Accanto alle registrazioni sonore, sono esposte anche composizioni contemporanee, frutto della mia personale reinterpretazione dei suoni raccolti da Leydi.
Con questo, desidero dimostrare che il patrimonio musicale non è un semplice retaggio del passato, ma un linguaggio in continua evoluzione. In un’area interattiva, i visitatori possono entrare in contatto diretto con questi suoni, esplorare gli strumenti e persino creare le proprie composizioni, partecipando attivamente a un dialogo tra tradizione e innovazione. La mostra non si limita a celebrare il lavoro di Leydi, ma invita il pubblico a riscoprire un’eredità sonora in continua trasformazione. La musica diventa così un potente strumento di conoscenza, capace di svelare nuove prospettive e di stimolare riflessioni profonde.
Questa è un’occasione per vivere la musica non solo come arte, ma come linguaggio dinamico capace di trasmettere emozioni, conoscenza e di connettere le radici culturali di un mondo che continua a risuonare nel presente.
Roberto Leydi (1928-2003) è stato un pioniere dell’etnomusicologia italiana, unendo ricerca storica e studio sul campo. Dopo un inizio nella musica contemporanea e nel jazz, si dedicò alle tradizioni popolari coordinando ricerche al DAMS di Bologna dal 1973. Pubblicò saggi fondamentali (I canti popolari italiani, L’altra musica), promosse la collana discografica Albatros e contribuì al folk revival con eventi come Bella Ciao e Sentite buona gente. Il suo metodo innovativo analizzava la trasformazione culturale, anticipando tendenze etnomusicologiche internazionali.
Fondò l’Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Lombardia e sostenne il legame tra musica e contesto sociale. Credeva nel valore autonomo della cultura popolare, studiandola con un approccio interdisciplinare. Fu anche giornalista e collaborò con la Radio Svizzera Italiana.
Donò il suo vasto archivio di strumenti e registrazioni al Centro di Dialettologia e Etnografia di Bellinzona.
3 Dom Agosto
con Marco Somaini
Santa Domenica (Rossa)
Programma
17:00 – Ritrovo
17:15 - 18:15 – Visita guidata con Marco Somaini
18:30 – Aperitivo La Cascata, Augio
20:00 – Concerto Chiesa Parrocchiale di Augio
La chiesa parrocchiale di Santa Domenica è considerata una delle piu belle del periodo barocco del Cantone, nonché il piu importante monumento storico della Val Calanca per le sue dimensioni e le armoniose proporzioni. Costituisce un elegante esempio di “Wandpfeilerkirche” (chiesa con i pilastri comunicanti alle pareti), modello di planimetria attribuita ai Magistri moesani e utilizzata per oltre un secolo dall’ordine dei Gesuiti per la progettazione delle loro chiese.
Alcuni documenti citano quale costruttore dell’edificio un certo “Giovanni Maria” nel 1664, riferendosi probabilmente all’architetto roveredano Giovanni Serro, autore dell’ampliamento in stile barocco della chiesa della Madonna al Ponte Chiuso a Roveredo del della Basilica di San Lorenzo a Kempten. Sulla volta a botte delle nicchie che ospitano le cappelle, vi sono fitte e pregevoli decorazioni a stucco di Giovanni Broggio di Roveredo, 1674-79, realizzate assieme a Giovanni Papa di Rossa. Il casato degli stuccatori Broggio di Roveredo, ha contribuito in modo importante alla diffusione dello stile barocco italiano - con alcuni riferimenti decorativi ancora tardomanieristici - nelle valli retiche della Surselva e dell’Albula.
Nelle cornici in stucco vi sono immagini riferite ai santi patroni; particolarmente notevoli gli affreschi nella cappella di San Francesco, attribuiti al pittore di Meride Francesco Antonio Giorgioli, 1676. Nel coro, sono degni di rilievo gli stucchi policromi dipinti degli evangelisti e della Trinita racchiusi in medaglioni sul soffitto, eseguiti nel 1676 da Francesco Antonio Giorgioli. L’altare maggiore risale al 1679 ed è riccamente intagliato a forma di edicola con coppie di giovani atlanti. Nella campata posteriore della navata è presente una tribuna a colonne di tre assi sulla quale si trova un organo dipinto a motivi popolareschi, autore Luigi Marelli, 1861-62. Alla finestra della tribuna appare un frammento di vetrata con i SS. Pietro e Domenica, 1680. Il fonte battesimale rivestito in legno con coperchio poligonale, e datato al 1582; il confessionale risale al XVII secolo, mentre i numerosi dipinti tra XVII e XVIII.
Vive a Roveredo e dal 2002 è docente di conservazione e restauro presso la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI). Ha ottenuto il diploma federale di indoratore, perfezionandosi come restauratore di dipinti murali e stucchi presso il laboratorio del prof. Oskar Emmenegger a Zizers, con il quale ha collaborato fino al 2009, curando una cinquantina di interventi nei Grigioni e in altre regioni della Svizzera. E membro di diverse commissioni ed autore di varie pubblicazioni sulle tecniche di restauro e co-presidente del Museo Moesano di San Vittore.
Esposizioni
Durante la settimana del Festival si organizzano le mostre seguenti:
2 Dom AGOSTO
Castaneda, ore 16:00
3 Lun AGOSTO
Augio, Rustico del ristorante «La Cascata», ore 16:00
3 Lun AGOSTO
Augio, Casa comunale, ore 17:00